Il libro
Ombre, forse, più che veri personaggi. Forse, più che vere città, stanze e corridoi e soffitte e scale e facciate e tetti di palazzi e strade – ma anche bar, teatri e ospedali. Incarichi difficili da portare a termine, forse impossibili. Rapporti (con fratelli, sorelle, domestiche, pittori, registi, fotografi, editori, vicini di casa…) difficili da mantenere, forse impossibili. Il tutto sullo sfondo di una città, Berlino, che è – forse –, per l’Occidente, la metafora più forte dell’orrore, dell’incubo, della caduta, ma anche della ripresa, della libertà, del sogno… L’intrigante esordio narrativo di un “esule” (forse) alle prese con la propria inquieta coscienza europea.
E’ Dottorando di ricerca in italianistica presso l’università di Potsdam e Cultore della materia in Estetica all’università “La Sapienza” di Roma. Ha pubblicato due raccolte di poesia: Il lavoro del tempo (Bologna, 2007) e Abscondita (Palermo, 2011). Di recente ha inoltre tradotto il volume di Günter Kunert Il vecchio parla con la sua anima (Bologna, 2010). Berlino è il suo esordio in campo narrativo.
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