Il libro
Varzi, 1943-44. L’esperienza del mercato nero diventa banco di prova per la ‘formazione’ morale ed esistenziale – forse più ancora che non storica e politica – di un ventenne alla ricerca di un’identità e di un ruolo; e per il suo passaggio da una vita di paese, in fondo lontana e assente dal dramma della guerra, all’impegno nella Resistenza Partigiana dell’Oltrepò pavese.
Scritto agli inizi degli anni ’50, Borsa nera, oltre a un forte documento di cronaca ‘in presa diretta’, è una disincantata meditazione sulla ‘normalità’ della vigliaccheria, della paura, dell’indifferenza, del tradimento; come anche della sofferenza e del dolore
L’autore
Pietro Carlini (Varzi, 1924-1978) è noto ad una ristretta schiera di lettori e di specialisti come autore di due romanzi postumi, Senza Spirito Santo (Graphos, Genova 1993) e Paese morto (Guardamagna, Varzi 1997), romanzi che tuttavia rappresentano solo una piccola parte della sua produzione. Procuratore e poi avvocato a Genova, rimarrà nel capoluogo ligure, dove si era trasferito poco dopo la fine della guerra, dal 1952 al 1975, anno in cui ritornerà a Varzi, per morirvi suicida nel 1978. Con la pubblicazione di Addio alla giungla, forse l’ultima delle sue opere, “Il Canneto Editore” si propone di dare più ampia risonanza ad uno scrittore la cui forza narrativa e la cui abilità linguistica non erano sfuggite al mondo dell’editoria nazionale – nel 1966 la Rizzoli firmò un contratto per dare alle stampe proprio Senza Spirito Santo – e forse neppure ad un grande come Hemingway, che sembra ne abbia lodato la scrittura in un incontro del 1953.
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