Il libro
Negli ultimi anni la più avanzata narrativa occidentale si è lanciata in un genere che, con un anglismo, è stato chiamato ‘autofiction’, cioè racconto da parte dell’autore di fatti veri della propria vita, riportati molto fedelmente ma in maniera che li si può credere una finzione, un’invenzione. Un tempo si faceva il contrario: si raccontava l’invenzione facendo in modo che apparisse vera. Oggi si punta invece a far sembrare immaginaria la realtà. E in effetti ci sono realtà a cui si può credere solo pensando che siano immaginarie.
“È il caso di quella di cui è stato protagonista, da bambino, l’autore di questo libro, Omar Rizq. Omar l’ha raccontata con la spontaneità di uno scrittore istintivo e l’incancellabile emozione della sua incredibile esperienza. È la storia di un bambino genovese conteso da due genitori, due lingue, due mondi. Figlio di padre palestinese e di madre italiana, Omar è stato suo malgrado una delle prime vittime di un contrasto tra culture, tradizioni, religioni che oggi è esploso in maniera drammatica anche per tutta la collettività europea.”
Vittorio Coletti
L’autore
Omar Rizq (Genova, 1984) si è laureato alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere nella sua città natale, dove ha poi insegnato per quattro anni lingua araba agli studenti. Attualmente lavora come impiegato, sempre a Genova.
Vittorio Coletti è Professore Ordinario di Storia della Lingua Italiana all’Università di Genova, accademico della Crusca, autore di grammatiche e dizionari di successo. È noto ai liguri per i suoi editoriali su «la Repubblica» di Genova.
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