Il libro
Sorgenti radioattive abbandonate, dimenticate, smarrite. Oggetti inconsueti, talora indispensabili per costruire in sicurezza ferrovie, navi, aerei, ponti, o per salvarci da malattie che appena qualche anno fa definivamo incurabili. E poi materie di straordinaria pericolosità, sparse tra noi per disattenzione, incuria, dolo. Talvolta con la precisa volontà di provocare dolore e morte. Questi racconti traggono spunto da eventi reali, nei quali il protagonista, più che la sostanza pericolosa, è l’ignoranza del rischio, la superficialità di chi dovrebbe vigilare su di esso, l’abisso di diffusa ignoranza sui pericoli che la tecnologia pone con frequenza sempre maggiore e ai quali si risponde troppo spesso con il rifiuto irrazionale, comodo alibi alla incapacità di affrontare problemi complessi, fingendo di risolverli in modo semplicistico e dilettantesco.
L’autore
Santi Spartà (Acitrezza, 1953), dopo gli studi classici, si è laureato in Fisica presso l’Università degli Studi di Catania, acquisendo subito dopo il titolo di Esperto in Radioprotezione, grazie al quale ha svolto fin dal 1981 attività di consulenza rivolte alla sicurezza nell’uso di varie sorgenti di radiazioni e negli ambiti più disparati: la sanità, l’industria e la ricerca scientifica. Socio di Associazioni scientifiche e professionali, ha promosso ed organizzato giornate di studio e di approfondimento sulla protezione contro i rischi costituiti dall’esposizione alle radiazioni.
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