Il libro
Chi è davvero Sèrgia? Chi è l’io narrante? E chi sono i fantasmi – tutti con nome e cognome – che affollano il fascinoso hotel a strapiombo sul mare, meta della prima notte di nozze dei due protagonisti, e che sembrano, tutti, in trepida attesa della giovane, sensualissima sposa come di una vecchia, cara, compiacente amica?
L’autore
Giuseppe Mazzaglia (Catania, 1926) oltre a Principi generali, uscito per Anabasi nel 1993, è autore della raccolta di racconti La dama selvatica (1961) e dei romanzi Ricordo di Anna Paola Spadoni (1969) e La Pietra di Malantino (1976), salutati con grande favore dalla critica, che li ha avvicinati al Gadda de La cognizione del dolore – per la raffinatezza linguistica – e al Brancati di Paolo il caldo – per l’ossessione sessuale –, paragoni entrambi rifiutati dallo scrittore catanese che ha sempre rivendicato la propria autonomia all’interno del paesaggio letterario italiano. Lontana dalla logica dell’intreccio e supportata da una forza espressiva spinta sino al lirismo, la scrittura di Mazzaglia, dichiarato cultore del favoloso e del grottesco, ripristina, semmai, un aggancio forte con quella tradizione italiana della prosa come suono, come musica, sottoponendo il linguaggio a una disciplina rigorosa tesa a ottenere quello che lui definisce il “cristallo”, e cioè un’atmosfera tersa e sonora che consenta di esprimere fino in fondo il senso della favola, del sogno, del mito.
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