Il libro
Con la consumata abilità del grande regista, Tonino Conte sfrutta, se non tutti, almeno molti registri del narrare – dal monologo alla cronaca, dal memoir al “sogno” – per mettere in scena brevi e meno brevi “atti unici” che oscillando tra tenerezza e malinconia, commedia e tragedia, ironia e rabbia, realtà e fantasia, raccontano quello che spesso resta dietro le quinte di un uomo di teatro: la propria vita.
L’autore
Tonino Conte (Napoli 1935) è regista teatrale e scrittore. Si trasferisce a Genova con la famiglia nel 1938. Al 1959 risale il suo ingresso nel mondo del teatro, con l’esperienza de “La Borsa di Arlecchino” diretta da Aldo Trionfo, occasione in cui conosce Emanuele Luzzati. Dopo varie collaborazioni con lo stesso Trionfo, e con Carmelo Bene, Carlo Quartucci e Giancarlo Bignardi, nel 1975 fonda a Genova il “Teatro della Tosse”, di cui è oggi presidente onorario. Accanto a una sterminata produzione registica, si segnala anche quella letteraria (L’amato bene, Einaudi 2002, Premio Mondello) e quella “saggistica” (con numerosi titoli tra cui ricordiamo Facciamo insieme teatro, 1977, con Emanuele Luzzati, e Non il fiore ma la cipolla sulfurea, 2006, con Gino Paoli e Nico Orengo). Nel 2005 gli è stato conferito il Grifo d’Oro dal Sindaco di Genova e nel 2008 il titolo di Commendatore della Repubblica.
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