Il libro
Pietro Carlini ci descrive con la sua consueta abilità, luci e ombre della vita di provincia italiana. Tra piccanti avventure erotiche, aspri dissidi famigliari, scopriamo, pagina dopo pagina, vita e morte di un paese “piccolo” e “meschino” – dove “anche se si è onesti ti scoprono sempre qualche vergogna”.
L’autore
Pietro Carlini (Varzi, 1924-1978) è noto ad una ristretta schiera di lettori e di specialisti come autore di due romanzi postumi, Senza Spirito Santo (Graphos, Genova 1993) e Paese morto (Guardamagna, Varzi 1997), romanzi che tuttavia rappresentano solo una piccola parte della sua produzione. Procuratore e poi avvocato a Genova, rimarrà nel capoluogo ligure, dove si era trasferito poco dopo la fine della guerra, dal 1952 al 1975, anno in cui ritornerà a Varzi, per morirvi suicida nel 1978. Con la pubblicazione di Addio alla giungla, forse l’ultima delle sue opere, “Il Canneto Editore” si propone di dare più ampia risonanza ad uno scrittore la cui forza narrativa e la cui abilità linguistica non erano sfuggite al mondo dell’editoria nazionale – nel 1966 la Rizzoli firmò un contratto per dare alle stampe proprio Senza Spirito Santo – e forse neppure ad un grande come Hemingway, che sembra ne abbia lodato la scrittura in un incontro del 1953.
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