Il libro
Stæ a sentî, se gh’eì pasiensa, a caxon da mæ partensa, e seguïme con coraggio ne-o domestico mæ Viaggio («Ora udite con pazienza, la ragion della partenza, e seguite con coraggio il domestico mio viaggio»). Con questi versi Martin Piaggio invita i lettori a seguirlo nella scoperta di uno dei palazzi della sua città, dei quali aveva conoscenza diretta e assai vasta per via del suo lavoro di mediatore immobiliare. Ed è così che, un po’ leggendo, un po’ ridendo, entriamo a contatto con gli ambienti, i personaggi, le attività, i fermenti che da mattina a sera animavano questi edifici dalle innumerevoli scale e scalette, stanze e stanzoni, porte e porticine. Illustrato da immagini d’epoca, Viaggio in casa (a cura di Stefano Fera, autore anche della traduzione dal genovese a fronte) ci fa riscoprire da un lato una Genova antica più viva che mai, dall’altro la sua parlata, i suoi modi di dire e di scherzare: lingua e città, ugualmente inconfondibili e affascinanti, che trovano conferma e si esaltano l’un l’altra in questo sorprendente e vivacissimo ritratto.
L’autore
Martin Piaggio (Genova, 1774-1843), coetaneo di Carlo Porta e Giuseppe Gioacchino Belli, è il maggiore poeta satirico in lingua genovese dell’Ottocento. Pur essendosi occupato in gioventù anche di pittura, ed esercitando durante tutta la vita il mestiere di mediatore, dal 1810 si dedicò totalmente alla poesia, divenendo celebre, nel 1815, grazie al Lunario del Signor Regina, in cui si distinse per lo stile moraleggiante e insieme giocoso, e che piacque tanto da essere stampato annualmente dal 1815 fino alla morte del suo autore, nel 1843. Altre sue opere: Il Giornale delle Dame (1822), il Chiaravalle Genovese (lunario stampato dal 1830 al 1836) e l’Esopo Zeneise (1822; 1829).
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