Il libro
Maturato nell’arco di oltre cinque decadi, l’astrattismo di Riccardo Guarneri si concentra su un selezionato repertorio di forme ogni volta assortito in modo diverso. Geometria, segno, ritmo, trasparenza, impronta, sfumatura: sono termini chiave per avvicinare i dipinti dove il colore si scorpora e perdendo ogni qualità materica diventa pura vibrazione di luce. Nel corso degli anni le rigorose partiture geometriche dei primi tempi hanno iniziato a convivere con stesure sempre più libere. Ha guadagnato importanza la macchia, quindi l’acrilico o l’acquerello steso liberamente così da creare suggestivi effetti di compenetrazione. Per quanto luminose, le opere di Guarneri rimangono presenza cariche di mistero. Cercano la complicità dello spettatore: lo invitano a uno sguardo prolungato per stabilire una forma di intimità, e quindi scoprirne geometri, segni, accordi tonali non immediatamente intuibili. Opere del genere esprimono un ideale di quiete e serena concentrazione. Al contempo però emanano un senso di energia: nel dialogo tra segni e forme, nella tensione tra la nettezza di un profilo e l’evanescenza della macchia. Quella di Guarneri, insomma, è una pittura dal carattere anche evocativo: per dirla con le parole dell’artista stesso, “una pittura che può essere leggerissima e insieme forte”. Il volume è uscito in occasione dell’omonima mostra presso la Galleria Michela Rizzo ed è a cura di Fabio Belloni.
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