«Anna Rita Severini ha inseguito lo sviluppo del Museo dell’Innocenza con la stessa passione con cui Kemal ha inseguito Füsun».
Orhan Pamuk
Il libro
Istanbul, aprile 2011. Due italiane, Denise e Irene, si incontrano e si conoscono spinte da interessi diversi ma legati entrambi al Museo dell’Innocenza, struttura che Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, ha concepito negli stessi anni di redazione dell’omonimo romanzo. Il museo in quel momento è ancora in allestimento e aprirà da lì a un anno. Ma al suo interno il destino fa incrociare i percorsi di vita delle due donne, le loro esperienze e i loro sogni, le ambizioni di una giovane antropologa museale e le visioni di una lettrice matura e appassionata. In tutto questo s’impiglia, con esiti imprevedibili, anche la tranquilla esistenza di Deniz, collezionista e poeta che collabora da qualche anno ai lavori di messa a punto dell’esposizione. Ma non solo. Nella medesima trama vengono evocate e implicate altre esistenze, vissute circa quarant’anni prima. Sarà la sensibile Maia, di origini italiane e vissuta a Istanbul sin da bambina, a recuperare e ricomporre in un racconto unitario i diversi fili narrativi.
L’autrice
Anna Rita Severini è stata fino al 2017 responsabile del Servizio AttivitĂ Culturali e TuriÂstiche del Comune di Pescara. Le sue esperienze di studio e di lavoro piĂą significative riguardano il settoÂre dell’antropologia museale e della cultura materiale tradizionale. Ha un’approfondita conoscenza diretta del Museo dell’Innocenza, realizzato a Istanbul da Orhan Pamuk. Figura tra i donatori e nella guest list del museo, con cui ha contatti regolari e che ha studiato sin dall’inaugurazione.
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